De' detti denti, parte sono tenerissimi, quasi di carne; parte alquanto più sodi, che ad una qualità nervea rassomigliare si possono; molti mezzi induriti nella punta; altri di scorza ben consistente, umorosi e teneri nel di dentro, in guisa tale che nel volerli cavare resterà la nuda scorza e figura del dente; ed in gran numero il resto di durissima sostanza, e più forti e terribili quanto più vengono fuori l'ho ravvisato. Di maniera che da questa sorte di bestie, oltre di quelli che a prima occhiata si mirano, si conserva, per così dire, un magazzino di denti che, a mio credere, con la vita di esse vengono fuori a schierarsi, aggiugnendo terribilità col numero maggiore nelle fiere bocce delle medesime. L'ossa mascellari sono elle intere, ne dalla radice de' denti sono intaccate; perciocché i denti sono disposti e seminati sopra d'una membrana nella quale sono fitte le radici e sopra della quale hanno gli stessi un moto atto a strappare a guisa di cardo, o dir lo vogliamo pettine da stracciare le lane. Egli è dunque per ragione della composizione delle parti dell'animale, il non vedersi una mascella di Lamia, e simili, con tutti i denti, essendo pur vero che la membrana dovette cedere e corrompersi in un tanto progresso di tempo nell'umido loto, che poi si costipò in sasso. Conseguentemente se ci abbatteremo in Glossopietre, cioè in denti di Lamie e Canicole petrificati, non ci potremo incontrare di vederli nel sito desiderato indarno, perché impossibile. Non così nell'altre spezie di marine bestie, le quali con una sola linea di denti fierissimi furono determinate dalla Natura; essendo che con molta facilità io le farò vedere che non di rado s'incontra la soddisfazione che nell'altre m'ha richiesto.
| |
Lamia Glossopietre Lamie Canicole Natura
|