Ne basta ch'ella scriva: "Quanto poi alle pietre, dette occhi di serpi, io per me non so a che potrebbe ridurle ad assomigliarle chi pretendesse che tutte le pietruzze che si cavano da queste rocche siano state animali o parti loro impietrate"; perché ella non è mica obbligata di sapere tutte le cose; e la fortuna di questa parte ha offerto a me, prima che ad altri, l'osservazione per soddisfarla. Sono i sassolini, chiamati occhi di serpe, apertissimi denti di pesci. Ella non s'adiri per questa mia decisione, ch'io, con una brieve relazione di quel che osservai, metterò lei in dubbio di quanto fin'ora ha creduto, se non potrò affatto persuaderla. Dirò prima, che di simili pietre, insieme con Glossopietre, se ne trova grandissima quantità nella Sicilia, e particolarmente in Corleone. Da ciò si deve comprendere che gli occhi di serpe non sono in Malta solamente generati per miracolo o per ispeziale virtù del terreno puro ed alessifarmaco. Dico questo per cagione ch'io ne conservo appresso di me di quei di Corleone molti e molti, che in un tufo forte ma renoso ed impuro, anzi noioso d'odore, sono involti, secondoché il caso l'accompagnò, con alcune Glossopietre e con molte sporcizie; onde non sono eglino, benché similissimi di corpo, compariscenti e coloriti a guisa di quelli di Malta, ma cinericci, neri e spesso macchiati. La diversità de' colori poco monta; sono così questi, come cotesti, denti de' pesci, Sarco, Orata, Dentici ed infiniti altri simili, le spezie de' quali, dopo de' primi denti che terminano con l'estremità della bocca, furono dotate dalla Natura d'una copia grandissima di denti con bell'ordine schierati e diffusi dentro di essa bocca, così nella parte di sopra come nella di sotto.
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