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      Come pare che in altro luogo ella non nieghi la petrificazione delle cose con le seguenti parole: "Ma non perciò intendo di negare, che vi siano realmente animali, legna, ossa, conchiglie e simili cose petrificate in alcune parti del Mondo, ove trovandosi un succo lapidiscente, si sia andato insinuando ne' loro pori e corrosa poi anco, o putrefatta, la pristina sostanza, in luogo di quella n'abbia riposto della sua terrestre, e così convertitele interamente in sassi, riservata solo la figura di prima — con questa condizione però — stimo bensì ciò essere assai raro e non potersi adattare alla innumerabile quantità di pietre figurate, che si cavano in quest'Isola". E pure io so che non le parrebbe cosa tanto rara, ogni volta ch'ella dasse un'occhiata all'infinite storie addotte e raccolte dal soprannominato Gio Daniele Maggiore e da Filippo Iacopo Sachs; conciosiaché l'uno e l'altro di questi Autori hanno unito un'Indice copiossissimo di stranissimi effetti di petrificazione(35). Per me sarà sufficiente che così soglia e possa operare la Natura, che del resto non saprei come si possa prescrivere o limitare la sua attività; e stimo che tanta fatica essa spenderà a petrificare una conchiglia quanto a petrificare una montagna, allora quando darà la ricetta del come ciò si possa eseguire a gli accidenti suoi ministri. Questi non so se possono avere discrezione, ogni volta che siano disposti ad insassire ciò che abbracciano di lasciarne parte impietrata, parte no; e così non so come soddisfarla nel suo desiderio, che vorrebbe vederne per segnale che prima fossero state vari gusci di conchiglie, o d'altro, qualche cosa che fosse la metà di sasso, ed il restante conservato e non alterato.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
pagine 122

   





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