Pur dirò, che in molti luoghi non disposti ad inssassire le cose, restano tutte non petrificate; ed in coteste parti, dove vi si trovò la disposizione, si petrificarono tutte, essendo tutte sotto d'un'attività e per un tempo medesimo. E pure forse la consolerò, non solamente d'alcune conchigliette impietrate, ma d'altre ancora in parte petrificate, ed anche con l'animale dentro (cosa rarissima) tutte abbracciate da un fortissimo sasso; acciocché possa almeno compatire la mia opinione, avendo dubitato del parere de gli altri con qualche buona ragione.
Delle ossa, vertebre etc. parlerò appresso. Diciamo anche qualche cosa de' turbini e delle bugardie non rispetto a quel ch'eglino si sono; perché indubitato è per me che siano stati formati dalle scorze de' veri turbini e bugardie. Ma intorno a quel suo quisito: "Perché le conche negre e cineree ed i turbini dell'istessi colori, si trovano solamente dentro l'argilla, e non incassate nelle rocche come le bianche?" Rispondo: perché, come ho detto, quelli, che si veggono nella creta non sono veri turbini o conchiglie, ma le forme di essi; e quelli che, racchiusi nelle rocche s'osservano, sono veri gusci di turbini o conchiglie, essendo rimasti ben costipati quel che prima erano, benché alterati in sasso. Bene lo persuade uno de' turbini inviatomi dalla sua cortesia; perciocché essendo di figura che in se stesso si raggira, non potendo difendere la scorza che il d'intorno vestiva, conservò, ma impietrata, quella parte di turbine che dentro a' giri si trovò abbracciata dal loto indurito nella consistenza di sasso.
| |
|