Ma che dico; forse non è ella cosa più convenevole affaticarci nell'osservare i corpi medesimi che nel produrre autorità, quando ci proponiamo di non far pompa d'avere pratica di libri, ma d'apparire amatori della verità per proprio genio, non perché altri lo persuade? Devono, a mio credere, ambirsi gli aiuti ed il favore ne' delitti e nel foro, non già nelle controversie di filosofia, nelle quali sarebbe sproposito il desiderarli. Diverse sono veramente le maniere usate da coloro che vogliono investigare le cose naturali da quelle de gli altri, che difendono le cause ne' tribunali; in questi hanno forza le autorità de' testi, perché pieni di leggi o buone o di comune consenso patteggiate; ma nel filosofare non v'è Soggetto, per autorevole che sia, bastante a contraddire ad una testimonianza ricevuta da gli occhi per chiara dimostrazione delle cose medesime ch'esaminiamo; certamente chi ha buono palato si persuaderà per ragione che così è non perché altri l'ha detto; onde io mi contento di quelle conghietture, di quelle evidenze e di quelle ragioni che ha potuto suggerirmi l'osservazione brevissima e tumultuaria delle poche cose che conservo appresso di me, e di esse molto mi fido; perché predicano la verità a chi si risolve di credere più alle parole di Dio, che a quelle de gli huomini. "Se Iddio dixit, et facta sunt", ci avvertisce un'erudito Prelato, "certo che mostra il fatto della Natura circa il detto della Deità e quanto deve anteporsi Iddio all'huomo, tanto deve prevalere un'esperienza (una dimostrazione semplice delle cose) a tutti i comenti"(36).
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Soggetto Dio Iddio Prelato Natura Deità Iddio
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