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      Sono dunque detti pezzi di figura diritta nodosi nelle teste e striati nella superficie per lungo
      . Il tutto corrisponde. "Di sostanza densa e bianca, forati solo con un sottil meato diritto nella parte intima che è via della midolla, che facendo principio dalla radice per tutti li rami si comparte". Nello rotto A. B. C. chiaramente si scorge. "Sciogliesi la grossezza di ciaschedun'osso in più tuniche manifestamente". Questo è chiarissimo (b)(73). "Percosso facilmente si fende per lungo nelli stessi coralli, oltre delle dette parti che sono invece di osso e che, ove si giuntano, vi è una grossa corteccia bianca, di sostanza similmente corallina continua, che la pianta tutta veste". Ciò non possiamo mostrare nel nostro corallo; il che pure si è un'esquisitissima conghiettura; perciocché il tempo gli ha disfatto quella parte esteriore che l'Imperato dice corteccia, che anche dovea essere, come ne gli altri coralli, debolissima e facile a corrompersi; e perciò stimo impossibile scontrarci in qualche intera rama, come ne gli altri. Pure, come ho detto, colui che sarà avvertito di raccorre e d'unire i più vicini de' pezzi che nel tufo ritroverà, potralla componere; conciosiaché facilmente incasseranno, essendo da una medesima rama caduti. Soggiugnerò solamente: che se quella rama di corallo dell'Imperato nel mare dell'Isola di Maiorca nacque e si pescò; questa delle nostre colline, se bene ha oscurissima l'origine e donde pervenne fra terra, molto evidenti mostra però i segnali d'aver patito e di non essere stata generata in quel luogo, dove smembrata e sepolta la cavai e raccolsi.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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