I cataloghi più celebri sono i seguenti:
Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea: contiene 1025 stelle. Corretto della precessione erronea rappresenta lo stato del cielo ai tempi di Ipparco.
Catalogo di Ulugh Beigh fatto a Samarcanda nel 1437.
Catalogo di Ticone Brahe fatto a Uraniburgo nel 1602 e pubblicato poscia la seconda volta da Keplero, contiene 1005 stelle.
Catalogo di Halley di 341 stelle australi osservate a S. Elena per l’anno 1677.
Catalogo di Evelio fatto a Danzica nel 1690 contiene 1564 stelle. Questo è l’ultimo lavoro fatto con istrumenti sforniti di cannocchiali, cioè con sole pinnule ad occhio nudo: questi cataloghi furono recentemente ripubblicati dalla Società Astronomica dietro i codici più sicuri.
Appresso si succedono questi lavori troppo numerosi e noi qui diremo solo dei principali rimandando per notizia degli altri all’opera di Chambers descriptive Astronomy, pagina 593 e seguenti.
Catalogo di Flamsteed fatto nel 1725 ridotto al 1690 contiene 3310 stelle.
Cataloghi di Lacaille: il 1.° del 1750 contiene 398 stelle; il 2° di 515 stelle zodiacali, e il 3° di 1924 stelle australi osservate al Capo di Buona Speranza.
Catalogo di Bradley fatto a Greenwich ridotto al 1760: è considerato il lavoro che in precisione supera tutti i precedenti per la squisitezza degli strumenti e la esattezza dell’osservatore. Esso fu nuovamente discusso da Bessel nel 1818 nell’opera Fundamenta Astronomiae e contiene 389 stelle: Bessel dalle osservazioni del medesimo astronomo lo aumentò fino a 3222 stelle.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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