La costruzione di questo prisma appena venne conosciuta in Francia diè origine ad uno strumento che dovea avere gran parte nella scienza spettrale. L’ottico Hofman di Parigi migliorò il prisma notabilmente, estendendo il numero dei prismi componenti a cinque, cioè due di Flint pesante FF, e tre di crown C, C', C", fig. 8 col che aumentò la dispersione, e costruì con esso un piccolo spettroscopio tascabile che venne presentato all’Accademia delle scienze di Parigi nel 1862 dal signor Janssen.
La costruzione di questo strumento è notissima, pure non sarà inutile di darne qui un cenno. Esso è composto di due cannocchiali: uno K C fig. 9, che in luogo dell’oculare ha nel suo foco principale collocata una fessura SS' che riceve i raggi del corpo luminoso, i quali passati per l’obiettivo C escono paralleli. Quindi attraverso il prisma P composto di cinque. L’altro cannocchiale FO è un cannocchiale comune munito di oculare micrometrico con cui si guarda l’imagine della fessura attraverso al prisma come se fosse collocata a distanza infinita. Avanti alla fessura è un piccolo specchietto o prisma r che serve a riflettere dentro allo strumento una luce artificiale, posta lateralmente. Il bottone B serve ad allargare e stringere la fessura.
L’arrivo in Roma della notizia di questo spettroscopio fu quasi contemporaneo con quello della memoria del Donati. Immediatamente concepì l’idea di farne un uso per le stelle applicandolo al nostro grande rifrattore, nella speranza di aver migliori risultati di quelli del Donati, attesa la gran perfezione del nostro obbiettivo di Merz.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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