23 00 27
+ 8 42
5. 5
267
23 11 44
+ 48 18
Gli spettri di terzo tipo sono rappresentati nella Tav. III cromolitografica, fig. 3 e 4, da due figure importanti, ? Orione, e ? Ercole. In fondo essi sono formati di forti linee fosche sfumate che separano dei tratti più luminosi di ineguali densità e luce e che danno allo spettro l’aspetto più o meno netto di colonne scanalate vedute in prospettiva. Queste colonne sono nettissime e ben visibili in ? Ercole, e possono ridursi al tipo teorico qui indicato fig.17[24].
Però queste due figure sono come limiti: nella prima, di ? Orione, le righe nere sono intensissime, e le zone sono deboli: ma la stella essendo variabile, le zone diventano fosche assai quando essa è molto rossa e piccola. Diminuiscono poi di nerezza e anche di larghezza quando è gialla e grande. ? Ercole invece ha le zone fortissime, e le righe a scannellature delle colonne così delicate, che talora è impossibile a separarle, e in genere sono piuttosto semplici diminuzioni di luce che vere linee nere nette. La stella Omicron della Balena quando è grande ha spettro a colonne scannellate: quando è piccola si riduce a sole poche righe lucide ai posti delle parti vive dello spettro di questo tipo.
Questi spettri devono considerarsi come realmente composti di due altri sovrapposti; uno formato di zone larghe sfumate gradatamente che fanno l’effetto delle ombre in una colonna scannellata, l’altro formato di linee metalliche nere d’assorbimento. Il prima per la struttura delle zone larghe ha per tipo ? Ercole ove le scannellature sono ordinariamente irresolubili anche col gran prisma obiettivo, però talora e principalmente nei periodi che la stella avea un color rosso vivo, vi abbiamo potuto anche distinguere le linee nere benchè sempre assai deboli.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Tav Omicron Balena
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