Le macchie non si osservano su tutti i punti del Sole, ma solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti da esso di circa trenta gradi, ma la posizione di queste zone è pure variabile: però non trovansi oltre 40° che in casi eccezionali. La quantità delle macchie è soggetta ad un periodo di massimo e minimo che si compie in 11 anni e un terzo circa, ma con grandi irregolarità.
Oltre le macchie vi sono nel Sole delle parti più lucide dette facole, e queste generalmente accompagnano le eruzioni idrogeniche semplici. Le facole sembrano una esagerazione delle granulazioni lucide, come le macchie sono una esagerazione del reticolato oscuro posto tra le granulazioni. Se questo diventasse più denso il Sole cambierebbe di spettro.
Il numero più o meno abbondante delle macchie dipende dalla copia delle eruzioni solari, e quindi dalla attività interna dell’astro che produce tali esplosioni. Sulla causa di queste variazioni periodiche noi siamo perfettamente all’oscuro.
Tale è in poche parole la costituzione del Sole che risulta dal complesso di tutte le ricerche più accurate fatte fino al presente. Vediamo ora come da questo si possa trar lume per intendere i fenomeni che ci presentano le stelle.
§ VI.
Applicazione de’ precedenti risultati alla costituzione fisica delle stelle.
La conseguenza che sorge spontanea da questi fatti è in primo luogo, che la natura della materia costitutiva del Sole e di molte stelle è identica in tutto. Gli spettri del secondo ordine essendo di natura solare può dunque asserirsi senza tema di errare che queste stelle hanno non solo la stessa composizione chimica del Sole, ma anche lo stesso grado approssimativo di densità atmosferica e di temperatura.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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