Ma, come è ben naturale, non è da aspettarsi che tanti e sì svariati corpi abbiano tutti rigorosamente la stessa proporzione di qualità e densità di sostanze. Quindi, per esempio una grandissima parte delle stelle sono dotate di un’atmosfera idrogenica più densa, mentre in altre invece essa è più scarsa e dominano altri vapori assorbenti metallici o no. La maggior densità idrogenica rilevasi dal fatto che le linee spettanti a quel gas sono assai dilatate e sfumate. Provarono infatti il Plucker e il Cailletet che sotto una pressione considerabile le linee dell’idrogeno si dilatano e si sfumano agli orli, fino che sotto fortissime pressioni costituiscono uno spettro continuo. Da tale estremo siamo molto lungi per tutte le stelle visibili, (salva forse ? Cassiopea) onde si ricava che le pressioni non sono molto superiori al valore di poche atmosfere quali valutiamo noi sulla nostra terra. Però non tutto è effetto della pressione, perchè è dimostrato che anche l’innalzamento della temperatura dilata le righe, onde la causa potrebbe essere anche questa, o meglio ambedue insieme, perchè anche colla temperatura cresce la tensione molecolare del gas e quindi la pressione. Così le stelle di primo tipo sarebbero dotate di atmosfere idrogenica più densa e più calda. Le righe metalliche in queste sarebbero più difficili a vedere, forse per l’impedimento che offre al passaggio de’ raggi la grande estensione di questa atmosfera idrogenica; onde esse appena si vedono indicate. Il vedere però che molte di queste stelle hanno righe più distinte e sono intermedie al primo e al secondo tipo, conduce alla conseguenza che la costituzione dei due tipi è identica in quanto alla natura delle materie e che differiscono solo nel grado di maggiore o minore densità atmosferica e elevazione di temperatura.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Plucker Cailletet
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