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      Questo spettro adunque è in base certamente quello carbonio. Già la posizione delle righe presa al micrometro ce lo avea indicato, e la sovrapposizione ad esso dello spettro della Benzina ce l’avea confermato. Ma non vedendo le solite scannellature dello spettro carbonoso qual si ha alla base della fiamma e nei tubi di Geissler, volemmo assicurarcene meglio mediante il nastro luminoso che scocca tra i carboni di una potente pila. Per fare questa osservazione in modo concludente proiettammo il nastro che separa i carboni, (mediante la solita lanterna elettrica che serve alla proiezione de’ carboni) sopra un cartone forato al centro, dietro il quale stava la fessura di un forte spettroscopio. Allora facendo cadere la parte centrale del nastro sulla fessura in modo che riuscissero assai lontane le imagini dei due carboni, si vedeva nel campo uno spettro bellissimo che doveasi al carbonio e al suo ossido. Ecco la figura di questo spettro.
     
     
      Esso è formato di zone continue sfumate e di righe lucide brillanti graduate in intensità. Le zone sono indecomponibili in linee distinte nello spettro di questo arco. Ma questo spettro prende un aspetto differente nei varii casi pratici secondo le combinazioni adoperate del carbonio. Nei tubi ordinarii di Geissler, nella fiamma della candela alla base del lucignolo nella luce bleu che ivi si vede, esse sono scannellate, cioè solcate da zone minori. Lo stesso accade per le diverse combinazioni dell’ossigeno e dell’idrogeno col carbonio, come è, per esempio, l’acetilena o anche per le semplici impurità dei tubi adoprati; onde gli spettri del carbonio dati dai diversi autori sono differentissimi.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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