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      Molte misure hanno provato che gl’intervalli tra certe zone nere delle due stelle combinano perfettamente con quelle del carbonio, talchè malgrado le piccole differenze di coincidenza le zone dei due tipi dipendono certamente dal carbonio (probabilmente l’ossido). Soltanto vi sarebbe l’importantissima differenza che nel terzo tipo le zone sono dirette, nel quarto rovesciate. Di più nel terzo vi sono esagerate delle zone secondarie che sono debolissime nel quarto. Chi conosce le infinite varietà dello spettro carbonoso trovate finora dai chimici non sarà sorpreso di queste differenze.
      Noi non vogliamo trattenere ulteriormente il lettore su questi dettagli. Esso è con ciò messo abbastanza sul limitare di questa vastissima scienza e ne avrà già da sè rilevata l’immensa portata, tutta nuova ed inaspettata.
      Laonde per concludere diremo: «Gli spettri stellari di 1° e 2° tipo hanno linee di assorbimento dovute a vapori metallici come il Sole; quelle di 3° e principalmente di 4° tipo oltre le righe metalliche hanno anche quelle di altri gas e molto probabilmente del carbonio in istato di ossido o di altre combinazioni, e perciò devono avere minore temperatura di quelle degli altri due tipi.
      Lo spettroscopio ci ha rivelato ancora in cielo un altro fatto importante. Questo si è che per lo più le stelle di uno stesso tipo sono molto numerose nella stessa parte del cielo. Così, per esempio, nelle Pleiadi, nel Toro, nell’Orsa Maggiore domina lo spettro di primo tipo. Nell’Eridano, nell’Idra, ecc. dominano le gialle.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Sole Pleiadi Toro Orsa Maggiore Eridano Idra