Questo esperimento è di sua natura poco esatto, ma è stato ridotto a regola dal sig. De Montigny coll’introdurre nel cannocchiale a certa distanza dall’oculare una lente concava ed eccentrica all’asse dello strumento dotata di rapida rotazione mediante un meccanismo conveniente; così egli ha potuto ottenere delle immagini giranti con certa regolarità e misurare molte particolarità del fenomeno, e stabilire fra le altre cose che le stelle gialle e rosse di 2° e 3° tipo scintillano meno rapidamente che le stelle bianche di 1° tipo, e che il cambiamento di colore arriva a farsi fino a 50 e a 70 volte per secondo di tempo.
Ad occhio nudo sembra che la stella muti continuamente posto, ma ciò non è vero in realtà. Le stelle subiscono certamente delle oscillazioni pei moti atmosferici, come si vede bene nella polare al meridiano: anzi a queste oscillazioni sono dovute in gran parte le inesattezze delle osservazioni di posizione assoluta, ma la semplice oscillazione è piccola cosa, e, non superando pochi secondi di arco, riuscirebbe impercettibile ad occhio nudo. Nei cannocchiali stessi si vede che essa è un fenomeno ben distinto dalla scintillazione e dal cambiamento di colore che l’accompagna, perchè spesso la stella oscilla senza cambiar colore, nè avere immagine variante. I pianeti spesso oscillano all’orlo e sono come bollenti, ma pure non scintillano, tranne Venere in casi eccezionali e specialmente quando ha fase assai stretta.
Questa diversità tra i due fenomeni è messa in piena evidenza mediante lo spettroscopio.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Montigny Venere
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