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      Nello spettroscopio abbiamo adunque la sovrapposizione di due spettri, cioè uno dovuto alla dispersione del prisma, l’altro dovuto alla dispersione dell’atmosfera. È facile scorgere materialmente che in una posizione del prisma lo spettro della stella è più lungo perchè le dispersioni si sommano, e nell’opposta è più corto perchè le dispersioni si compensano in parte, essendochè la dispersione atmosferica è ben piccola a fronte di quella del prisma. Se i due spettri si mettono ad angolo retto ne nasce uno spettro disposto per la diagonale, come quando si mettono due prismi ad angolo retto. Diagonale però che non è nel caso nostro rigorosamente a 45° perchè le dispersioni sono disuguali.
      Da questi fatti risulta che le onde luminose che si vedono scorrere sullo spettro della stella presso l’orizzonte nascono evidentemente dalle variazioni che soffre lo spettro della stella prodotto dalla nostra atmosfera. Infatti le palpitazioni dello spettro atmosferico or lungo or corto or interrotto combinandosi collo spettro costante del prisma, devono produrre in questo delle variazioni di intensità luminosa e di tinte secondo che i colori si sommano o si distruggono.
      Dietro tali fatti la spiegazione della scintillazione è ridotta a definire «qual sia la causa che produce l’oscillazione de’ colori nello spettro stellare atmosferico».
      Arago suppose che ciò derivasse da interferenza de’ raggi vicini passati attraverso strati di aria di ineguale densità; per tal ineguaglianza rallentatosi uno de’ raggi di mezz’onda sull’altro, venivano a interferire le onde di una certa lunghezza, e rimanendo le altre, la stella appariva del colore complementario di quello che era distrutto.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362