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      Veduta così la sorgente delle variazioni accidentali delle stelle passiamo a studiare le variazioni reali.
     
      § VIII.
     
      Variabilità delle stelle.
     
      Nella contemplazione del cielo stellato in una notte serena nulla vi è di più ovvio a presentarsi alla mente quanto il pensiero, se in quel cupo silenzio, in quella immensità dello spazio, tutto sia quiete e morte, ovvero regni anche colà l’attività e la vita che vediamo nel nostro sistema. Ma se non bastassero a dissipare il dubbio i passaggeri fenomeni di fuochi istantanei che sembran stella che tramuti loco, ben altri di più alta sfera ce ne presenta la natura nella comparsa di vere stelle che dopo aver brillato immobili al loro posto per mesi ed anni, ed esser passate per le fasi di un mondo in formazione, svaniscono senza lasciar traccia visibile della loro esistenza, ma dandoci la prova di una immensa attività colà permanente che l’occhio umano anche armato de’ più potenti suoi mezzi non arriva abitualmente a scorgere.
      Tali comparse in mezzo alla mirabile stabilità della sfera stellata, quando accadono son fatti troppo singolari per non eccitare l’attenzione dei dotti, e la curiosità del volgo, e perciò la storia non ha mancato di registrarne parecchie. Ma fuori di que’ rari casi in cui la nuova stella superava notabilmente le altre conosciute non era sperabile che vi si facesse attenzione. Però ben più esteso e generale è il movimento che regna effettivamente nella profondità dello spazio di quello che si manifesta in questi casi assai rari.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362