In 12 giorni, la stella passò dalla 2a alla 6a grandezza, e poi ritornò alla sua piccolezza di 8a. Lo spettro di questa stella fu studiato quasi esclusivamente dal signor Huggins che ne diede la figura qui sopra 31. Quando giunse a noi la notizia essa era assai indebolita, ma pure potemmo verificare la presenza delle linee lucide. La presenza di tali righe è di grande importanza ed è un fatto che mette la scienza sulla via di interpretare questi fenomeni. Questo infatti non fu che un vero incendio, che durò breve tempo, facendo passare la stella per tutte le fasi d’incandescenza, salendo alla 2a grandezza, e discendendo poscia si ridusse di nuovo alla 8a. Si poterono studiare bene le fasi di decrescimento, ma di quelle del suo aumento nulla sappiamo: probabilmente, come molte altre, essa si accese in brevissimo tempo.
Ticone credeva che la stella del tempo suo fosse formata dalla condensazione della materia nebulosa della via Lattea. Questa idea era ardita all’epoca sua, e non è ora sostenibile, sapendosi che la via Lattea è fatta di stelle distinte, ma estendendone il campo alle nozioni moderne, essa è probabile in altri termini, potendo questi incendi nascere dalla combinazione chimica delle materie gassose di cui sono composte le masse nebulose in genere. Siccome le nebulose, come vedremo contengono molto idrogeno, quindi si capirebbe perchè in queste stelle dominino le righe di questo elemento.
Anno 1876. Un caso simile a quello di 10 anni fa si è rinnovato nel Novembre dell’anno scorso 1876. Il sig.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Huggins Lattea Lattea Novembre
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