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      Ma può qui domandarsi: sono realmente nuove queste stelle, ovvero semplici esagerazioni in luce di stelle minori? La risposta è impossibile a darsi per le antiche, perchè mal determinate: per le moderne lo è pure perchè non è possibile dire che una stella sia nuova solo perchè essa non istà nei cataloghi: essa poteva trovarsi fra le tante minute che non si registrano; onde è facile che esse già esistessero e fossero delle più minute di cui nessuno può garantire la non esistenza precedente.
      Del resto è certo che fra le stelle le più minute ve ne sono delle variabili a periodi incerti, e che hanno uno spettro pure a linee lucide. Benchè esse siano piccole pure le loro linee sono brillanti e facilmente riconoscibili. Nè è da maravigliare che di stelle così piccole si possa avere lo spettro, riflettendo che la loro luce non si diffonde in uno spazio continuo, ma si raccoglie in poche linee, che conservano per ciò grande intensità.
     
     
     
      Una stella di questo genere molto importante è la R dei Gemelli (? = 6h 58m 37s; ? = +22° 55'). Questa stella scoperta variabile da Hind ha un periodo incerto, si accosta a 371 giorni, e varia dalla 7a alla 10a grandezza, ed è di colore rosso.
      Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono rappresentate nella figura colle curve) il sodio D[36], altre del carbonio b o del Magnesio, e una viva nel bleu, forse la F. Queste erano tutte linee brillanti: di più avea alcune zone vive che richiamavano il 4° tipo, ma colla giunta delle linee lucide.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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