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      «13 dicembre. È il massimo di bellezza che possa idearsi, le linee lucide sono più larghe e vive dal lato del rosso. Coll’oculare sferico ordinario si perde moltissimo, ma col cilindrico o un forte sferico si possono contare tutte le righe, mettendo un fortissimo oculare sferico, il verde è decomposto e mostra un risalto presso le linee 6 e 7 e distinte così (v. fig. 35); le zone sono decomposte come una fila di colonne disegnate a bulino sul rame. Ora è maggiore che di terza e quasi arriva ad ? Balena, ma è minore di ?.
     
     
      Adesso sì che si può dire veramente mirabile. (Estratto del giornale di osservazioni).»
      Il suo periodo da alcuni è spiegato coll’ammettere una rotazione del corpo della stella attorno al proprio asse, supponendo che da una parte essa sia coperta di macchie come il nostro Sole. Questa è una ipotesi plausibile, ma che non è esclusiva. Il risultato spettrale può anche spiegarsi con ammettervi una emissione periodica di vapori, come sono le eruzioni che producono le macchie del nostro Sole.
      Le stelle colorate in giallo-ranciato e rosso, in genere possono dirsi tutte variabili: tali sono ? Orione che cambia irregolarmente quasi di una grandezza, e così pure ? Toro che varia altrettanto. Arturo pure non è costante. Un fatto bene assicurato, collegato con questa variabilità, è la natura dello spettro. Quando sono nella massima luce sono gialle; le loro righe sono fine, e lo spettro si accosta al secondo ordine ben deciso, ma quando sono nel minimo di luce presentano righe nere rinforzate e larghe e spesso vere zone, e grande dilatazione specialmente in quelle del sodio.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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