È però necessario saper le distanze stellari per valutare il moto assoluto del Sole nello spazio. Struve fondandosi sui principii delle distanze stellari, che esporremo nei paragrafi seguenti, trovò che il moto proprio del Sole veduto da una stella di 5a grandezza posta nel piano dell’equatore celeste in direzione a quel moto perpendicolare, sarebbe di 3",508 in 70 anni in Asc. R. e 0",800 in declin e di 3",597 nel circolo massimo[53].
Considerando questo moto nello spazio dietro le distanze ipotetiche suddette, risulterebbe essere di poco più che un raggio e mezzo (1,623) dell’orbita terrestre in un anno, ossia 240 milioni di chilometri all’anno; ma tal valore è molto precario per l’ignoranza delle distanze assolute delle stelle.
Naturalmente tal moto non può essere rettilineo e la direzione varierà col tempo; ma su di ciò la risposta ai tardi nepoti. Ove sia il centro di tale movimento è affatto ignoto, se pure vi è un centro materiale, e la curva non dipende dalla risultante combinata dall’azione di più centri; i tentativi fatti per definirlo sono riguardati come sforzi prematuri.
Stabilito così il moto del Sole, se si ritorna ai moti delle stelle si potrà sottrarre la parte che è di apparenza, e quel che resta mostrerà la porzione del moto particolare delle stelle.
I moti così trovati formano uno de’ fenomeni residui delle osservazioni, ed essi solo dopo una enorme durata di secoli si potranno ridurre a qualche legge: per ora dobbiamo considerarli come accidentali. Questo è quello che ha fatto Struve e supponendo gli ordini diversi delle stelle alle distanze r dal sole, mettendo per le varie stelle un coefficiente ? = 1/r ha calcolato i varii moti particolari che sono inseriti nella tavola data di sopra pag.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Sole Sole Asc Sole Struve
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