Da tutti questi dati noi cominciamo a intravedere la solidarietà reciproca dei corpi celesti, e la loro dipendenza sotto una legge di forze che è la stessa di quella che regge il nostro sistema.
L’importanza di questi studi non isfugge a veruno. Fortunatamente lo studio delle stelle doppie è oggi ampiamente coltivato, e ai lavori degli Herschel e degli Struve, di Maedler, Smyth, Dawes, South che ci hanno preceduto, dobbiamo molto ai signori Dembowski, Dunèr, Burnham, Powell, Doberck, ecc., de’ quali chi colle osservazioni, chi col calcolo vanno estendendo le nostre cognizioni in questo vasto campo.
Ci dispiace che la natura di questo scritto non ci permette maggiore estensione in soggetto di tanta importanza, che da sè solo basta ad ampliare non solo i limiti del creato, ma anche a provare che nella profondità dello spazio regnano quelle stesse leggi delle forze che regolano i fenomeni a noi più vicini. Essi mentre stabiliscono questa identità di leggi, ci additano infiniti corpi che a noi restano ignoti ancora: e che tutto il nostro sistema solare col corteggio de’ numerosi suoi pianeti, comete, asteroidi ecc. non è che un punto nello spazio indefinito, associato da miriadi di altri che tutti prendono la vita dallo stesso principio fisico e sono regolati dalle medesime leggi, unificate in tutto, come uno è il Principio che li trasse dal nulla.
Lo spettroscopio ci ha mostrato l’unità di materia, e le stelle doppie ci mostrano l’unità di forza: la geologia ci apprende le serie immensa di secoli che si svolsero perchè riuscisse a compimento lo stato di queste cose: l’astronomia stellare ci mostra lo spazio immenso occupato dal creato, del che ci persuaderà anche più lo studio della massa stellare di cui passiamo a trattare.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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