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      La terra allora non divenne che uno dei tanti altri pianeti che circondano il Sole, nel che essa però nulla perdette della sua importanza per noi, essendo essa la sola base da cui possiamo partire per misurare l’universo.
      Dimensioni della Terra.
      Le dimensioni della terra considerate come una sfera non sono più difficili a determinarsi di quelle di un’altra palla qualunque, le quali sono conosciute qualora si conoscono le dimensioni di un suo circolo massimo. Il circolo che meglio si presta a questo effetto è il meridiano, e per averne la sua grandezza non è mestieri di misurarlo tutto, ma basta misurare una porzione aliquota, cioè uno o più gradi. L’osservazione pertanto dipende da due elementi ben distinti: 1.° di sapere quanti gradi si sono misurati: 2.° sapere quanta è l’estensione lineare in misure comuni o itinerarie di questi stessi gradi.
      L’ampiezza dell’arco si ha dall’angolo che fanno fra di loro le verticali dei due punti estremi dell’arco, collocati sotto lo stesso meridiano, il che equivale alla determinazione della differenza delle loro latitudini geografiche. Sia Z S C la verticale del primo sito, e Z’ A C quella del secondo, si tratta di trovare l’angolo di queste verticali.
     
     
      Eratostene, a cui la storia ascrive il merito di essere pel primo riuscito nella soluzione di questo problema si servì di un mezzo assai semplice. Sapevasi communemente in Egitto che a Siene il giorno del Solstizio estivo i corpi verticali non gettavano ombra per nessuno verso, (atque umbras nusquam vertente Syene) e il fondo dei pozzi era illuminato completamente.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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