Ora però tutte le misure vengono riferite a questa unità legale depositata agli archivi di Francia. Essa però non riuscì ad essere rigorosamente la 10 milionesima parte del quarto del meridiano terrestre, ma ne differisce alquanto, essendo realmente il quadrante intero 10,000,856 metri legali. Tal differenza venne originata da alcuni difetti nelle osservazioni, e da sviste commesse nel calcolo delle misure dell’arco di meridiano francese.
Oltre questo difetto si riconobbe appresso che tra i diversi meridiani vi è una piccola differenza, talchè dalle più accurate ricerche moderne del Cap. James, risulterebbe esser la Terra non uno sferoide di rivoluzione attorno all’asse polare, ma uno sferoide a tre assi disuguali, con piccolissima differenza però tra i diametri equatoriali. Ma queste delicate conclusioni sono ancora incerte, stante che troppo scarse ed imperfette sono le misure prese nell’emisfero australe.
Attese queste diversità nei meridiani, sarebbe stato più ragionevole prendere come si pretende che facessero gli Egizi la 10 milionesima parte del semiasse polare. Ma checchè ne sia, il metro adesso è riguardato come una misura convenzionale, in sufficiente relazione pratica colle misure terrestri e nulla più.
Si è cercato in ogni tempo di fissare delle unità metriche naturali invariabili e che fossero facilmente reperibili in ogni età e luogo, ma finora nessuna se n’è trovata che sia senza eccezione. Così fu proposta la lunghezza del pendolo che batte i secondi, ma essendo questa diversa nelle diverse latitudini, non è generale.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Francia Terra Egizi
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