Il metodo indicato per trovare la distanza della Luna, può servire per tutti gli astri; e quindi anche pel Sole. Ma per questo astro la sua lontananza è così grande, e l’angolo di parallasse così piccolo che ogni misura diretta riuscì impossibile agli antichi, ed è molto difficile e poco sicura pei moderni, attesa l’influenza dei numerosi errori dell’osservazione diretta: quindi è che si è costretti a ricorrere ai mezzi indiretti.
Il primo a cui si attennero gli antichi fu di dedurre la distanza del Sole da quella della Luna: il metodo è però più ingegnoso che sicuro, ma merita di essere ricordato come saggio del loro acume.
Sia (fig. 60) S il Sole, T la Terra, L la Luna: questa si suppone sferica ed illuminata dal Sole sempre per metà, benchè a noi si renda visibile ora una parte maggiore ora una minore della parte illuminata. Se pertanto si colga il momento in cui il raggio condotto dalla Luna al Sole fa angolo retto all’altro raggio condotto da essa alla Terra, la linea terminatrice dell’ombra e della luce sulla Luna sarà perfettamente retta, perchè sarà la traccia di un circolo massimo della sfera lunare collocato nel piano che passa per l’occhio dell’osservatore, la cui proiezione allora è una linea retta. Quindi reciprocamente osservando il momento in cui la linea terminatrice della luce e dell’ombra sulla Luna è retta, avremo l’istante in cui la Terra ed il Sole veduti dal centro lunare sono ad angolo retto. In tale circostanza misurando dalla Terra l’angolo tra la Luna e il Sole, saranno conosciuti gli elementi necessarii alla soluzione del triangolo STL rettangolo in L, e si avrà la distanza ST della Terra al Sole.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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