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      Fra i lavori più insigni che resero immortale il nome di Domenico Cassini[66], vi sono le tavole dei satelliti di Giove, da lui fatte prima di stabilirsi in Francia. Queste tavole erano le migliori che allora si possedessero, e per verificare la loro esattezza, egli fece e da sè e per mezzo dei suoi allievi in Francia moltissime osservazioni. Da queste risultò che le tavole erano esattissime quando la Terra stava nelle quadrature rapporto a Giove come in P e Q (fig. 73) ma che l’ecclisse accelerava se la terra stava in T tra il Sole e Giove, e ritardava se essa stava in R, cioè al di là del Sole rapporto a Giove; e la somma dei ritardi e delle accelerazioni arrivava a circa un quarto d’ora cioè 16m26s. Cassini, all’uso degli antichi astronomi, si contentò di aggiungere alle sue tavole una correzione empirica dipendente dalla posizione relativa della Terra con Giove.
     
      Questo termine soddisfaceva perfettamente all’osservazione. Ma Roemer assistente al Cassini non si contentò del semplice meccanismo astronomico, e volle investigarne la causa fisica, cosa che a Cassini poco interessava. Roemer pertanto (1675) dichiarò che queste differenze provenivano unicamente dal tempo che la luce impiegava ad attraversare l’orbita terrestre. Infatti queste tavole erano concluse da moltissime osservazioni di ecclissi fatte in tutti i punti dell’orbita della Terra, tanto quando Giove era nell’opposizione, che quando era nelle vicinanze delle congiunzioni, per quanto potevansi in quel sito osservare l’ecclissi di satelliti, essendo Giove immerso allora nei raggi solari.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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