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      Il dire che questa luce dovrebbe vedersi durante le ecclissi non prova nulla, perchè è dimostrato che la luce del cielo in quell’occasione è più viva di quella Luna piena, e con questa sola già sparisce la luce zodiacale, come fu provato ai 27 di Febbrajo 1877 durante l’ecclisse di Luna nel quale all’ora della totalità brillò vivissima la luce zodiacale che prima era impercettibile. Noi poi ricordiamo che nel marzo 1843 la luce zodiacale ci comparve estremamente viva nell’epoca in cui la cometa di quell’anno attraversò, per la sua vicinanza perielia, l’atmosfera solare. È estremamente probabile che tale eccitamento nella luce suddetta fosse prodotto appunto dall’agitazione che la cometa esercitò sull’atmosfera dell’astro; il che formerebbe una prova, (oltre le altre) che essa luce appartiene al Sole, benchè talora possa colla sua parte più tenue arrivare fino alla Terra.
      Veduto questo cenno sulle vastità delle dimensioni del sistema di una stella, passiamo a studiare le loro reciproche distanze.
     
      § III.
     
      Distanze delle Stelle.
     
     
      La grandezza del Creato è una di quelle idee che spaventano la piccola mente umana. Quando si annunziò la prima volta, che rotte allo spazio etereo le barriere di una sfera materiale, le stelle erano tanti Soli, la mente restò sbalordita dalla vastità dell’Universo che gli si veniva logicamente presentando, e dalla copia sterminata de’ corpi che lo costituivano. Essa cercò quasi di sfuggire a queste conseguenze col trincerarsi dietro male interpretate sacre parole!


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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