Era riservato alla perfezione de’ moderni strumenti il dargli una risposta decisiva. Bessel col suo Eliometro, studiando la stella 61 del Cigno, e confrontandola colle vicine, vi riconobbe una differenza di posizione annuale di sette decimi di secondo circa, e ne fissò la parallasse annua a 0", 35. Da tale risultato si concluse la distanza di questa stella essere di 589043 raggi medii del grande orbe, e che la luce impiegava nove anni circa per venire da essa a noi.
La massima linea di cui possono disporre gli astronomi come base, non sottenderebbe adunque che appena due terzi di secondo veduta dalla suddetta stella. Così la distanza delle stelle diventa sì grande che l’unità che pur serve per iscala di tutto il sistema solare, si trova troppo piccola, ed è perciò che si usa piuttosto esporla pel tempo che la luce impiega a percorrere queste immense distanze. La velocità della luce essendo 300 mila chilometri per secondo, essa arriva dal sole a noi in 493s, 3, ossia impiega 8m 13s, 3 a percorrere questa unità di misura ordinaria.
Quindi siccome la parallasse di un secondo suppone una distanza di 206265 di tali unità, si richiederanno 3 anni, 224 millesimi per percorrerla, ossia 3 anni e un quarto per arrivare da una tale stella a noi. Questa quantità che equivale circa a 5000 milioni (cinque miliardi) di raggi del globo terrestre, è presa per unità nel calcolo delle distanze stellari. Ma nessuna stella ancora, che si sappia, ha parallasse di un intero secondo; quindi sono tutte più lontane di questa prodigiosa grandezza.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Eliometro Cigno
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