Il successo di Bessel incoraggì gli astronomi che tentarono lo sperimento in altre stelle, e specialmente nelle maggiori e in quelle fornite di maggiori moti proprii, supponendole più vicine, ma con ben poco successo. La sola che sembra aver risposto con sicurezza è l’Alfa del Centauro che avrebbe 9 decimi di secondo di parallasse; essa fu determinata prima colle osservazioni meridiane e poscia venne confermata con osservazioni differenziali. Noi diamo la lista seguente delle parallassi probabili di alcune stelle, ma avvertiamo il lettore che autorità non dispregevoli hanno gravi dubbi su questi valori. Il dottor Wichmann successore di Bessel ci confessò candidamente che nessuna parallasse esso teneva per sicura, non esclusa quella della 61 del Cigno, perchè troppi elementi possono falsare le osservazioni che si devono fare necessariamente in stagioni opposte e diversissime, nelle quali gli strumenti subiscono considerabili variazioni. Tuttavia senza essere così esclusivi, noi diremo che una parallasse che non superi un quarto di secondo, è cosa che difficilmente può oggi garantirsi dalla scienza come sicura.
Parallassi attribuite ad alcune stelle[71].
? Centauro 0", 9113 Henderson.
61 Cigno 0, 348 Bessel.
? Lira 0, 261 Struve.
Sirio 0, 230 Henderson.
Stella 1830 del Cat.° di Groombridge 0, 226 Peters.
? Orsa Maggiore 0, 133. idArturo 0, 127. id.
La Polare e la Capra avendo meno di un decimo di secondo, si lasciano. Ne segue pertanto che mancando le stelle generalmente di parallasse, la loro distanza deve essere non minore di dieci unità parallattiche, cioè 2,062,650, ossia in numeri tondi due milioni di volte quella del Sole, e che il tempo impiegato dalla luce per arrivare da esse a noi non può esser minore di 32 anni.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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