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      La linea mediana condotta per questi labirinti, non è rigorosamente un circolo massimo, ma piuttosto un circolo minore distante circa 5° dal circolo massimo più prossimo. Essa taglia l’Equatore celeste a 108° e a 288° col ramo principale, e col secondario a 268°, restando il medio dal lato precedente ad un angolo di circa 60°. Fuori di questa gran zona sono notabilissime nel cielo le due vaste masse Lucide chiamale Nubi di Magellano: esse si direbbero pezzi di Via Lattea staccata e isolati nel firmamento, e la loro costituzione è tutta pure di stelle per lo più avvolte in nebbia[75].
      Dal presente semplice cenno ben imperfetto di questa immensa formazione celeste, si vede che è impossibile il ridurla ad una rappresentanza geometrica semplice, senza falsarne il concetto. Tuttavia per risolvere alcuni problemi è necessario di studiarne i caratteri principali, contentandosi di certe medie fondate sull’osservazione, le quali se cambiano il carattere del fenomeno sotto un aspetto, sono però utili ed inappuntabili sotto altri rapporti.
      Ciò premesso, entriamo in materia.
      Abbiamo già veduto (Capo IV), come furono istituiti dagli Herschel gli scandagli per conoscere la distribuzione apparente delle stelle. Questi dati furono discussi dai loro autori, e poi ultimamente da Struve, ed hanno condotto ai seguenti risultamenti:
      1.° Le stelle sono più copiose quanto più ci accostiamo alla Via Lattea ove la densità loro è massima.
      2.° La densità è minima al polo della medesima.
      Dai numeri di Herschel il celebre W. Struve[76] ha ricercato la legge di condensazione delle stelle rapporto alla Galassia, e ha ottenuto questi risultati.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Equatore Lucide Nubi Magellano Via Lattea Capo IV Herschel Struve Via Lattea Herschel Struve Galassia