224
13593
III
9 12
49
78
393
1356
5129
127
7005
IV
13 16
50
87
475
1396
4848
137
6856
V
17 20
68
102
674
2432
7377
174
10657
VI
21 0
58
113
362
1273
5365
171
7270
I a IV
0r 0
362
652
2389
10557
37739
1014
52199
Le lettere B, A, indicano le grandezze, di Bessel e Argelander.
Qui si vede a colpo d’occhio che domina una maggior frequenza di stelle nelle regioni II e V in cui la zona è attraversata dalla Via Lattea più che altrove. I numeri sono sensibilmente più forti in queste regioni per tutte le stelle, ma la proporzione diviene maggiore per le più piccole.
Però la distribuzione di queste zone tende a diminuire sommamente la densità alle regioni galattiche ed accrescerla invece presso al suo polo, poichè le stelle di nona, ancorchè più frequenti in proporzione, non si potevano colà registrare tutte dall’osservatore, mentre invece nelle regioni povere quasi tutte sono state notate; di più la Via Lattea, ove sega l’Equatore, non si dilata per le 4 ore abbracciate dalla estensione della regione e quindi una gran parte di cielo povera di stelle è inclusa in esse. Le parti povere poi restando lontane dal polo della Galassia di oltre 30°, è chiaro che non si può avere lo stato reale da questa enumerazione. Tuttavia le conclusioni sono abbastanza concordi con quelle di Herschel.
I lavori di zone di Devico e dell’Americano Bond ed altri conducono alle stesse conclusioni, cioè:
1.° Che le stelle sono più frequenti presso al piano della Via Lattea che non nelle altre direzioni del cielo e che la densità va crescendo sistematicamente coll’accostarsi ad essa.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Bessel Argelander Via Lattea Via Lattea Equatore Galassia Herschel Devico Americano Bond Via Lattea
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