2.° Che in proporzione le stelle minori sono più copiose presso il piano galattico che non le maggiori.
Queste conseguenze generali sono incontrastabili, ma da sè sole non compenserebbero la grave fatica fatta per questa discussione. Però essendosi da questo lavoro formulata in cifre in un modo almeno approssimato la legge della densità apparente, non sarà più il problema in uno stato vago e fondandoci su questa legge potremo passare a discutere più sicuramente alcuno de’ problemi spettanti la distribuzione reale.
Prima di passar oltre diremo che sarebbe grandemente desiderabile che questi lavori fossero ripresi da capo, che le cifre delle densità stellari fossero di nuovo riassunte non riferendole all’equatore come ha fatto Struve, ma riferendole rigorosamente e direttamente alla Via Lattea come piano fondamentale e supplendo con nuove ricerche alle immense lacune che lasciano questi lavori fatti ad altro scopo, e utilizzati alla meglio e ciò sarebbe tanto più necessario, in quanto che i lavori di zone non possono tener conto che delle maggiori, lasciando tutte le minori che sono non meno importanti per questi studi.
§ IV.
Distribuzione reale delle stelle nello spazio.
Veduta così qual sia la distribuzione apparente delle stelle, vediamo di sciogliere qualche problema sulla distribuzione reale.
Il primo quesito è questo: Le stelle appaiono esse più dense solo per effetto di prospettiva o pure perchè esse sono realmente anche più numerose in un dato spazio? Ossia: Il raggio visuale incontra esso più stelle, perchè fa dentro di esse un tragitto più lungo, mentre esse sono realmente distribuite in modo uniforme nello spazio; oppure appaiono più frequenti, perchè esse vi sono realmente più condensate?
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Struve Via Lattea
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