Keplero fu il primo a considerare la Via Lattea come un complesso anulare di stelle, ed a riguardare il nostro Sole come collocato dentro questo anello, ma eccentricamente da un lato, e fuori del suo piano medesimo.
Ugenio suppose le stelle disposte in modo uniforme, ma ora abbiamo veduto che questa idea non è sostenibile. Wright, Kant e Lambert dissero molto sulla natura dei sistemi che componevano questo ammasso di stelle, ma sempre modellando i loro concetti sulla stampa del sistema solare planetario, come era conosciuto ai tempi loro. Quindi sempre gl’inevitabili grossi corpi centrali primarii, e poi i secondarii di terzo, quarto e fino quinto ordine.
Ma oggidì che il sistema stesso solare è tanto modificato e riconosciuto così svariato, sarebbe ozioso il voler continuare sulle loro pedate. Infatti essi non conoscevano che un Sole circondato da pianeti che formavano i sistemi di prim’ordine, e questi circondati da satelliti, formanti i sistemi di second’ordine: le Orbite di tutti questi sono poco eccentriche e pochissimo inclinate all’Equatore dell’astro primario. Eranvi infine le Comete con orbite assai eccentriche numerose, ma senza legge.
Adesso noi, oltre queste classi principali di corpi di vasta mole, conosciamo una zona di piccoli corpi tra Marte e Giove, la cui massa complessiva appena eguaglia quella della Terra, benchè il loro numero sia già di 169 (gennaio 1877) e nulla faccia sentire che siano scoperti tutti; anzi il contrario si argomenta dalla rapidità con cui si succedono i loro ritrovamenti.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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