Sciolta una volta la briglia a tali idee, si è venuto supponendo che molti mondi simili al nostro esistessero nello spazio, ma a noi ignoti, perchè separati da noi con un vacuo assoluto, anche dell’etere propagatore della luce. Come è impossibile provare tali concetti, così è inutile confutarli, e d’altronde è anche troppo per noi quello che vediamo per non sognare quello che non vediamo.
13.° La materia, che compone queste incomprensibili masse, e però sempre la stessa. Gli elementi che il chimico studia nel suo laboratorio, sono gli stessi che lo spettroscopio ci svela nelle ultime Nebulose e nelle atmosfere stellari. Benchè scarso sia il numero di quelli che si sono identificati, esso però è sufficiente per assicurarci che le leggi che reggono la materia sono le stesse da noi e in quelle remote profondità, e le scoperte quotidiane ci confermano in queste idee.
14.° Ma il creato che contempla l’astronomo, non è un semplice ammasso di materia incandescente: è un prodigioso organismo in cui dove cessa l’incandescenza della materia incomincia la vita. Benchè questa non sia penetrabile ai suoi telescopii, tuttavia dall’analogia del nostro globo possiamo argomentarne la generale esistenza negli altri. La costituzione atmosferica degli altri pianeti che in alcuni punti è cotanto simile alla nostra, non che quelle delle stelle simili a quella del nostro Sole, ci persuadono che que’ corpi, o sono in uno stadio simile al presente del nostro sistema, o percorrono taluno di quei periodi che esso già percorse, o è destinato a percorrere.
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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano 1877
pagine 362 |
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Nebulose Sole
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