Se consideriamo uno strumento, un oggetto utile, come una nave, p. es., un'arma offensiva come un cannone, un fucile, o altro, trovasi che il concetto non muta. A Londra, nel Museo d'Arti e di Scienze, trovasi una esposizione storica dell'evoluzione della nave, e vi si mostrano i progressi avvenuti dall'origine fino al tempo presente, cioè uno sviluppo dello strumento che serve a navigare col continuo perfezionamento e con la complessa composizione delle parti che costituiscono la nave. Il cannone, quando fu inventato, proiettava palle di pietra a distanza breve; ma lo sviluppo che subì da quell'epoca ad oggi è stato straordinario. Così avviene di tutte le arti meccaniche e delle scienze, che da forme rudimentali con cui nacquero, divennero sistemi complicati e grandiosi, tanto che è stata necessaria la divisione e la suddivisione in varie e molteplici branche, che, alla loro volta, si sono sviluppate nel proprio ambiente, malgrado tenessero relazioni con altre branche scientifiche.
L'evoluzione, dunque, è il crescere in forma, in volume, in complessità di una qualche cosa naturale, come i viventi, o artificiale, come gli oggetti creati dall'uomo, e quindi anche in perfezione relativa. In questo fenomeno, che sembra comune a tutte le cose che crescono e si perfezionano o si compiono in forme definite, non si trova mai il passaggio da una cosa ad altra differente, cioè una trasformazione della cosa che cresce e si perfeziona, del vivente che compie la sua fase complessa embrionale, della nave che si sviluppa nel transatlantico o nella corazzata, secondo il vario uso, del cannone o del fucile che diventano di tiro rapido e si caricano dalla culatta: tutte queste cose rimangono quel che erano in origine, cioè nave, fucile, cannone, vivente di una data specie e tipo; così una società umana primitiva è nè più nè meno di società umana, come ora è sviluppata in Italia, in Inghilterra, in Francia.
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