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      L'evoluzione, cioè, non fa mutare natura alle cose, come abbiamo veduto.
      Ma avvengono mutamenti nelle fasi evolutive di ogni cosa. Chi ha osservato col microscopio le fasi per cui passa una cellula germinale e poi quelle dello sviluppo, si accorge facilmente di questi mutamenti, i quali non portano nelle fasi finali che al compimento dell'essere del quale la cellula è il germe. Così chi può seguire lo svolgimento del tipo di nave, troverà quanti numerosi mutamenti sono avvenuti; e così di seguito. Ma la nave è sempre un'imbarcazione galleggiante, che fa l'ufficio molto meglio d'un canotto primitivo, cioè subisce mutamenti, ma non cambia natura.
      Inoltre bisogna anche avvertire che vi sono molte diverse forme di animali o vegetali, e di navi, e di cannoni, e di fucili; cioè tutte queste cose sono varie, cioè un fucile è sempre tale, ma può variare un poco nella struttura, e quindi ve ne sono differenti; così dei cannoni, così di piante di un determinato tipo, come eucalipto, fico, magnolia, acacia; così di animali di tipo definito, come leone, gatto, cavallo, scimmia; così di società politiche, e via ancora. La varietà non muta il tipo della cosa e l'uso e il valore e il significato. Nell'avvenimento che chiamasi variare in un oggetto, non v'è trasformazione del tipo mai: un cannone è un cannone, qualunque sia il modo di variarne la forma, l'affusto, la lunghezza, la pesantezza, la materia di cui è formato.
      Il risultato finale è che l'evoluzione non trasforma la cosa che la subisce, è ciò che io voglio mostrare con gli esempi su citati; e le variazioni che la cosa subisce nell'evoluzione, non la trasformano mai, come si è veduto: evoluzione non è trasformazione.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150