Secondo il mio parere una tale trasformazione del mendelismo porta all'assurdo, come io medesimo ho dimostrato recentemente, e quel che trovasi di vero nella teoria e nei risultati sperimentali di Mendel, viene così alterato che non lo si riconosce(2).
Malgrado le nuove teorie sopra ricordate, la dottrina dell'evoluzione ancora è vivace molto e non accenna a perire, come qualcuno crede e si mantiene nello stato semplicemente negativo. In Italia il prof. Daniele Rosa ha da alcuni anni elaborato una nuova dottrina evolutiva, denominata da lui Ologenesi, pubblicata recentemente in un volume(3). Io non posso trascurare un autore italiano che tenti a suo modo di dare una soluzione dei problemi dell'evoluzione organica, e ne dirò qualche cosa.
Il Rosa segue il concetto principale già noto di Nägeli, e pone tre proposizioni fondamentali dell'Ologenesi; cioè:
«1.° L'evoluzione dell'idioplasma specifico, la quale si manifesta nell'evoluzione filogenetica degli organismi, ha, come fenomeno vitale, fattori interni ed esterni, ma non è determinata dal variare di questi ultimi, per cui procede anche se essi rimangono invariati».
Questa prima proposizione, scrive l'autore, è di Nägeli e anche di Lamarck, però, soggiunge, con essa non si vuole intendere che l'evoluzione degli organismi, quale essa è realmente svolta (l'italico è dell'A.), si sarebbe potuta produrre senza che le circostanze esterne fossero successivamente cambiate e senza che alcune delle nuove specie avessero trovato certe condizioni di ambiente, ed altre specie certe altre.
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