Il punto di partenza, quello di Darwin, è stato la variabilità delle specie, si è trovato che esse hanno mutato nel tempo, e dalla variabilità si è affermata la trasformazione, che invero è cosa differente. Era da pensare che la specie per trasformarsi dovesse passare per gradi intermedi, e non d'un salto ad una data specie potesse seguire una di tipo nuovo; a questo si è pensato; ma la ricerca è stata vana nelle forme viventi; si sperava di trovarle nelle forme estinte, ma la paleontologia è rimasta silenziosa, per non dire negativa. Allora da Darwin in poi si afferma e si ripete che la paleontologia ha dato ricordi troppo frammentari e insufficienti, e non possono, per questo, essere rivelati i progenitori e le forme intermedie. Darwin, davanti alla ricchezza di tipi animali definiti, metazoi rappresentanti tutti i tipi dei vertebrati marini, apparsi nel cambriano, credeva che i loro progenitori si dovessero trovare nel precambriano; anche oggi, dopo 60 anni si ripete la stessa cosa. Però il precambriano ha dato forme di metazoi, poche certamente in numero, finora, ma tali che richiederebbero per la dottrina i loro progenitori in formazioni più arcaiche; e dove? Ma contro questa supposizione esiste una prova di fatto incontestabile a parer nostro, ed è che se è quasi impossibile, per ora almeno, lo scoprire forme di progenitori al di là dell'huroniano e del laurenziano, dovrebbe essere facile di scoprirli nel paleozoico e nel mesozoico, come antenati di pesci, di anfibi, di rettili e di mammiferi, che non si sono trovati come forme intermedie supposte, malgrado vi sia una ricchezza grande di residui fossili di tali animali.
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Darwin Darwin
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