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      Una forma animale, per esempio, un trilobita, un echinoderma, non è stata prodotta in unico individuo, che questo sarebbe immediatamente perito, ma in molti e numerosi individui; neppure in una sola coppia, come Adamo ed Eva, ma in molte coppie, quando gli stadi varî di formazione erano completati. Se è così, si può ammettere che tutti gl'individui d'un tipo fossero identici? Forme assolutamente identiche in natura non si producono. È naturale il supporre che una differenza vi fosse fra i molti individui, differenza dovuta ai caratteri che andavano formandosi e accumulandosi nel tipo, e questa differenza potrebbe considerarsi come quantitativa e come qualitativa. Queste prime differenze costituiscono variazioni, che considero primarie, originarie, come si voglia; da tali variazioni nascono differenze maggiori e quindi variazioni secondarie. Se la separazione specifica si ha per caratteri, per queste variazioni primarie dovevano avere origine le specie nella maniera più naturale; qui non indago le cause, ma soltanto espongo il concetto che si riferisce ai fatti che si riscontrano nelle prime apparizioni animali. Un'analisi rifatta su quella degli autori che trovano la divisione in specie e generi, mi ha palesato queste variazioni che devono aver dato il mezzo di costruire le classificazioni; devo dire, anzi, che alcune differenze che corrispondono a variazioni, mi sembrano ancora molto deboli per costituire caratteri differenziali. Queste osservazioni ho fatto su i residui di piante fossili, come quelli di angiosperme, e mi hanno convinto che le variazioni sono ancora poco profonde per separare specie vere.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





Adamo Eva