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      Quali siano stati gli effetti delle invasioni marine, abbiamo veduto già nel cambriano; per queste stesse invasioni alcuni animali sono passati alla vita acquatica dentro terra; però le forme che noi troviamo in sedimenti lacustri o fluviali, pesci, crostacei e altri, che hanno avuto nascimento in mare, si sono adattate al mutamento d'abitato e appaiono d'origine terrestre e di acque non marine. Non dev'essere stato così degli anfibi e dei rettili. Germi già prodotti nei mari o epicontinentali o pelagici, trasportati in terraferma nelle invasioni marine, si sarebbero sviluppati in abitato semiacquatico, così da fare acquistare ai nuovi esseri forme e funzioni simili a quelle che vedonsi negli anfibi. Nei rettili però vi è un'emancipazione dall'abitato acquatico, incompletamente; molti rettili vivevano in paludi e in fiumi o sul delta di questi. Un'emancipazione completa dei rettili dall'abitato acquatico è in parte avvenuta per alcuni tipi, non per tutti, ma in tempo posteriore, alcuni seguitando a vivere in terreni paludosi altri a vivere in terra arida, divenendo erbivori e anche carnivori. In questi successivi mutamenti gli anfibi dopo un relativo rapido sviluppo si sono estinti, perchè l'abitato diveniva poco favorevole alla loro esistenza in terraferma, mentre i rettili ebbero un enorme sviluppo e una lunga durata nel mesozoico.
      Quindi riteniamo che non i pesci potevano convertirsi o trasformarsi in anfibi e rettili; essi rimasero perennemente pesci, e ancora rimangono, quando anche alcuni tipi passarono in acque dolci o salmastre o risalirono i fiumi.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150