Si noti, come già altrove ho dimostrato, che lo stato larvale, come oggi si presenta, è abbreviato per economia della natura, e che esso dev'essere stato di molti stadî succedutisi in lunghissimo tempo; mentre lo stato larvale nella riproduzione degli animali è anche un processo differente dal primitivo: questo è sempre una continua origine di caratteri che vanno ad aggregarsi al vivente in fase di accrescimento, l'altro è uno svolgimento di caratteri ereditari, insiti come tendenze nelle cellule germinali.
Ora, se consideriamo quelle nuove apparizioni di caratteri in forme come quelle dei Titanoteri, il fenomeno sembra essere della stessa natura del larvale: l'animale cresce ancora, si svolge continuamente fino a raggiungere una forma più completa, come quella di Brontotherium, che è molto più sviluppata di Eotitanops (es. presso Osborn), nei Titanoteri. Osborn trova che vi sono i due fatti, il nuovo carattere, il corno, e l'aumento del volume, l'allometria. Nè questi due avvengono soli, perchè si trovano insieme gli aumenti dei denti e di altre parti scheletriche: ciò che è naturale e correlativo. Questo fatto che ci rivela la paleontologia non è unico, ve ne sono altri, fra cui quello del cavallo da Eohippus a Equus, del Camelus e così via. Questo fenomeno è una continuazione dell'evoluzione vitale, cominciata da una sola cellula per produrre un essere vivente con tutti quei caratteri che deve avere per essere compiuto; i caratteri nuovi, che vengono ad aggiungersi così tardivamente e lentamente, quando l'animale sembra formato, sorprendono il biologo che non aveva concepito l'origine di questi animali, come noi la presentiamo, in una formazione continua.
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