Certamente altri fattori concorrono all'indirizzo evolutivo della sostanza vivente quando l'animale va formandosi o è già formato; ma qui non indago questi fattori, soltanto mi limito alla natura dei fatti, che è la teoria più solida: la teoria dei fatti.
Ma vi è un'altra manifestazione nei mammiferi tutti, tanto facilmente osservabile nell'uomo, la quale ha un carattere più apparentemente di tipo larvale, e che potrebbe considerarsi veramente il primo stadio, quella dei periodi di accrescimento dopo la vita uterina. I mutamenti che avvengono nell'uomo, da quando è nato, e anche negli altri animali, sono caratteristici; e i caratteri che sembra si vadano determinando e si aggiungono, sono evidentemente di tipo formativo, cosicchè l'uomo adulto non rassomiglia all'uomo neonato, ed ha un numero di caratteri che in questo non si trovano. Nell'uomo, com'è al presente, queste manifestazioni sono fenomeni ereditari, come gli stadî larvali e abbreviati, e rivelano i processi formativi estremamente lunghi nelle origini, analoghi a quelli degli altri viventi. Ma, come ho detto, il processo formativo non ha termine con l'accrescimento, continua, come già abbiamo veduto, nei Titanoteri, negli Equidi e in altri animali, benchè molto più lentamente, fino al raggiungimento di uno stadio che non sarà più superato. Il fenomeno apparisce in modo sorprendente nei rettili, almeno in alcuni phyla, che raggiungono enormi dimensioni con nuovi caratteri, per i quali i medesimi phyla si separano molto più largamente fra loro.
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Titanoteri Equidi
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