Quindi possiamo affermare che vi sono due stadi di accrescimento nei vertebrati, quali possiamo finora conoscere in rettili e mammiferi: il primo, dopo lo stadio embrionale, è l'accrescimento individuale, fino allo stato adulto dell'animale; questo fenomeno è noto a tutti, ed è comunemente osservato ed osservabile. L'altro stadio di accrescimento è lentissimo e si compie in periodi geologici, come la formazione dei Titanoteri, degli Equidi, nei mammiferi, dei Dinosauri, nei rettili. Tale secondo stadio è molto curioso e sfugge, come è sfuggito finora agli osservatori, mentre mostra, contro l'opinione prevalente, il continuo prodursi di nuovi caratteri che diventano ereditari: non avanziamo teorie, constatiamo il fatto. Questo fenomeno è evoluzione, senza dubbio, ma non nel significato comune, perchè nessun tipo nuovo si produce, e il tipo esistente non si trasforma in altro differente: i rettili lo dimostrano nel modo più luminoso; ed è inutile e vano attendere da qualche tipo di essi il nascere dei mammiferi. I tipi rimangono immutabili, quando si sono prodotti, ma variano, per nuovi caratteri che assumono, nei limiti dello stesso tipo, come abbiamo altrove dimostrato.
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Noi siamo partiti dal concetto di Scott sull'evoluzione, sull'esistenza di famiglie di piante, che si sviluppano e decadono o si estinguono; e abbiamo veduto quanto sia vero questo concetto, non soltanto nelle piante, ma anche negli animali: nascono, cioè, tipi di piante e di animali, che costituiscono classi o famiglie, i quali si sviluppano in periodi più o meno lunghi, raggiungono un apogeo e decadono lasciando residui, o si estinguono interamente; tali tipi come classi qualche volta si sostituiscono gli uni agli altri; periscono alcuni, mentre altri sorgono, senza che i nuovi siano una discendenza dei primi che vanno a perire.
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Titanoteri Equidi Dinosauri Scott
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