Se ci riferiamo al suo sviluppo e alle sue enormi variazioni, possiamo affermare che questo sviluppo, in numero principalmente, è recente; le popolazioni sono moltiplicate in numero di individui da poco più di un secolo a quest'epoca presente, e molto rispetto ai secoli anteriori. Sono specialmente le popolazioni di Europa e dell'Asia orientale che più sono cresciute, e meno le altre; ciò implica che ancora vi può essere aumento, essendo alcuni territori poco popolosi, ed essendone altri che vanno diradandosi per varie cause. Spariscono alcune razze, diminuiscono altre nel numero degli individui e sono sulla via dell'estinzione, ma altre sono aumentate di molto. Questo fenomeno è interiore, cioè nell'àmbito stesso umano e non in relazione con altri gruppi animali, e ha cause proprie particolari che lo determinano. Da tale stato di cose si può prevedere che l'umanità non è ancora vecchia, presa nella sua totalità; si può considerare trovarsi al suo apogeo biologico, dal quale deve discendere per decadere ed estinguersi come si estinsero altri grandi e numerosi gruppi animali e vegetali; ma forse deve passare lungo tempo ancora, qualche milione di anni, e senza che alla sua estinzione seguano, sembra, nuovi tipi di viventi eguali o superiori, come è avvenuto nella serie di alcuni gruppi animali e vegetali delle epoche passate.
VII.
L'EREDITÀ BIOLOGICAIN ANTITESI CON LA TEORIA DELLA
TRASFORMAZIONE DELLE SPECIE.
Qualunque sia la teoria dell'eredità biologica, è in opposizione diretta alla dottrina che ammette la trasformazione dei tipi animali e vegetali, come è accettata dagli evoluzionisti.
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