Ciò naturalmente costituisce la persistenza dei tipi specifici, come un fatto che tende alla persistenza dei viventi dopo che si sono formati nei lunghi periodi geologici; perchè la perdita dei caratteri sarebbe la dissoluzione degli organismi che hanno impiegato milioni di anni a formarsi definitivamente. Allora noi diciamo che dopo l'incommensurabile tempo nel quale è avvenuta la formazione con l'accumulo lento di caratteri, vi è una complessa fissità che stabilisce permanentemente il tipo determinato; e da qui, da questo, per la perennità della vita, parte il processo di riproduzione nel modo più compendioso che sia possibile e per quella economia naturale che implica la moltiplicazione rapida dei viventi. Tale riproduzione deve essere necessariamente un rifare in brevissimo tempo i processi produttivi e formativi originari, e quindi un rinnovare i medesimi caratteri che già si trovano nei genitori, dai quali muove il processo generativo. Questo è il procedimento normale della discendenza, se non vengono cause a disturbarlo o a complicare i processi parziali che lo portano al compimento.
L'altro fenomeno che si attribuisce alla sterilità nell'incrociamento della maggior parte delle specie tra loro differenti, è parimenti un'espressione di resistenza delle forme tipiche che non vogliono cedere all'alterazione che seguirebbe nei caratteri dei discendenti, o alla loro perdita, se gl'incrociamenti sono continui e costanti. È una resistenza alla mutabilità che potrebbe derivare dagli ibridi che hanno un'amalgama di alcuni caratteri fra loro eterogenei.
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