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      Ed a proposito voglio dire che gli esperimenti che hanno servito a provare la teoria della non ereditarietà dei caratteri acquisiti, sono a parer mio inconcludenti, perchè essi hanno un carattere puramente artificiale e non riguardano un fenomeno organicamente biologico. Mutilare un coniglio di un organo, o d'una parte di esso, non è rendere il vivente nella sua costituzione biologica come un che variato, mutato in qualche carattere, e quindi metterlo in condizione naturale di dare germi con tale accidentalità di mutilazione: mutilare non è variare. Eppure questo esperimento e simili altri hanno fondato la prova irrefutabile della teoria weismanniana, la quale è e rimane di puro carattere teorico.
      Bateson, con l'estremo suo mendelismo, va al di là del weismannismo, e nega ogni influenza esterna sugli organismi, e, quindi, secondo la teoria dei fattori, l'impossibilità che qualche fattore venga da fuori nell'organismo atto a portar mutamento. Malgrado tali estreme teorie, i biologi, botanici e zoologi, trattano la loro materia come se quelle dottrine non esistessero e parlano di influenze esterne su l'organismo e sempre per spiegare i fenomeni di variazione e di quei mutamenti che si osservano quotidianamente nelle forme viventi.
      Allora sorgono i problemi: avvengono realmente mutamenti interiori nelle cellule germinali? Sono questi mutamenti, visibili nei cromosomi, rivelazioni di mutamenti già avvenuti nell'organismo? Come, quindi, può essere modificato l'organismo, da dare eredità con variazioni?


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150