Haeckel credette di poter dimostrare l'unità organica del regno animale dalle forme più semplici alle più complesse, fino all'Uomo, per una continua evoluzione delle forme che trasformandosi si elevano. Il lavoro e l'architettura biologica che egli costruì sono mirabili per prove morfologiche e anche persuasive, convincenti così che tutti accettammo l'evoluzione trasformatrice degli esseri viventi, e l'unità con il nome di monismo. L'Uomo sarebbe il risultato finale di questa evoluzione e la dottrina era compendiata nella formula: dall'ameba all'Uomo. In Italia Canestrini, Morselli ed altri ne furono i campioni.
Vediamo sommariamente quel che si pensa dopo Darwin e Haeckel.
I Lemuridi sarebbero sempre i più antichi antenati, come Primati, dell'Uomo: concetto non mai abbandonato dai varî evoluzionisti, perchè, malgrado variazioni, sono essi considerati progenitori delle scimmie. Tra varî Primati, Platirrine e Catarrine, vi è stato chi appoggiava l'origine umana dalle prime che Haeckel già considerava come uno stadio anteriore a Catarrine. Anche Schlosser per un momento ammise l'origine umana da Platirrine; ma in seguito modificò la sua opinione. Schwabe sostenne la discendenza diretta da Simiidi collocando il Pithecanthropus come uno stadio di passaggio, e pose una relazione evolutiva da Homo primigenius, il tipo di Neandertal, a H. sapiens. Kollmann credeva di trovare convergenza fra Homo e Simidae, specialmente per il Cimpansé, fondandosi sulla forma del cranio fetale, in apparenza affine a quello umano.
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