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      Si deve partire dalla base del ramo degli antropoidi? Ciò è soggetto a gravi obiezioni; però egli crede che la biforcazione debba incominciare da più basso, e dovrebbe discendere ai Cinomorfi. Si potrebbe dunque, senza incontrare gravi difficoltà, collocare l'inserzione del ramo umano su quello delle Catarrine cinomorfe, ad un livello inferiore dal punto di partenza del ramo antropoideo. E sarebbe più prudente senza andare fino ai Lemuri, come vorrebbe Haeckel, di discendere ancor più in basso, fino al tronco comune delle scimmie. La paleontologia c'insegna che i diversi tipi di scimmie viventi sono antichissimi e che l'indipendenza di ciascun gruppo è stata acquistata prestissimo. E non potrebbe essere diversamente del gruppo umano, di cui le forme di antenati dovevano, fin dallo stadio catarriniano e forse ancora dallo stadio platirriniano, presentare certi tratti d'organizzazione differenti da quelli dei tipi vicini, e di cui lo sviluppo progressivo dovesse arrivare ad uno stadio antropoideo tutto speciale, precursore delle tappe preumana e umana.
      Aggiungiamo altre considerazioni importanti del Boule.
      Noi dobbiamo attendere dalla paleontologia la soluzione del problema intorno all'origine umana; è molto probabile che i nostri più lontani antenati si siano separati presto dal gruppo degli altri Primati per qualche carattere, per dir così, fondamentale, che indicasse già le tendenze verso la superiorità umana. Ma la filiazione non potrà essere stabilita con certezza che a poco a poco; e quindi egli non trova accettabile l'opinione di Schlosser per i fossili del Fayum.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





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