Ammette immense lacune paleontologiche, ma pure scoperte di molto valore. Afferma che vi siano state molte specie umane e probabilmente molti generi, e questi uomini siano stati inferiori morfologicamente agli uomini viventi. Ammette che vi sia stato un ramo umano e che questo sia stato più folto che non si suppone, e che oggi apparisca sotto lo stesso aspetto degli altri rami dei Primati e di altri gruppi di mammiferi(19).
Quanto afferma il Boule, è un progresso sulle opinioni precedenti: egli in sostanza ammette che Hominidae e Antropoidi siano rami distinti, ma non mai che i primi siano derivati, come evoluzione, dai secondi, cioè per trasformazione come altri aveva ammesso, cominciando da Haeckel. Ma Boule ammette che il ramo umano abbia la sua radice, e che il suo punto di partenza o distacco sia da porre, molto più basso degli antropoidi (intendi qui anthropomorphae), verso le catarrine cinomorfe (cioè il gruppo ordinariamente detto Cercopithecidae); e forse anche più in basso, ma non fino ai Lemuridi, come pensava Haeckel; forse fino alle Platirrine.
Fermiamoci un istante qui. L'interpretazione è che vi sarebbe un tronco di Primati, il quale comincerebbe da Lemuridi, salirebbe per Platirrine e Catarrine ad Antropoidi; il ramo umano si sarebbe staccato, forse da Platirrine, forse da Catarrine e specialmente da Cinomorfi: il che, secondo lo stesso Boule, è impossibile, per ora, stabilire. In ogni caso il ramo umano, dal momento del distacco, avrebbe avuto la sua evoluzione separata fino all'Homo detto sapiens; in tutte le sue tappe ascendenti fino ad H. sapiens, le forme dovevano essere inferiori.
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