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      Credo sia bene riferire le sue parole, che sono le conclusioni di tutte le sue analisi su questo argomento.
      «Gli antropologi, la maggior parte almeno, come specialisti hanno spesso magnificato l'importanza filogenetica delle differenze, qualche volta a tale estensione da supporre che la derivazione di Homo sia ancora involta in completo mistero, o che la separazione di Hominidae dal tronco Primate progenitore sia avvenuta anche avanti la differenziazione di Lemuroidea e Antropoidea.
      «Molti paleontologi, impressionati della grande antichità di Homo sapiens calcolata in anni, e dal fatto che anche la più antica specie plistocenica di Hominidae fosse già largamente separata dagli antropoidi nella struttura dei denti e degli arti, sono inclinati a rinviare indietro la separazione di Hominidae e degli antropoidi fino al terziario primitivo.
      «Nell'opera presente le conclusioni principali, che appariscono di carattere conservativo, sono le seguenti:
      «1 Prove anatomiche (incluse le embriologiche) comparative soltanto hanno mostrato che l'Uomo e gli antropoidi sono derivati da un tronco primitivo antropoideo, e che i più vicini affini all'Uomo sono il cimpansé e il gorilla.
      «2. Cimpansé e gorilla hanno conservato, con minori mutamenti soltanto, l'abito progenitore e l'abito nel cervello, dentizione, cranio e arti, mentre gli antenati di Hominidae, mercè un mutamento profondo in funzione, hanno perduto l'abito antropoideo primitivo, abbandonarono l'adattamento arboreo frugivoro e presto divennero terrestri, bipedi e predatori, adoperando rozze selci a rompere ed a tagliare i varî alimenti.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





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