Ma bisogna ricordare anche un movimento scientifico che esiste in Germania, e si estende, da alcuni anni, da Klaatsch in poi, intorno all'origine dell'Uomo dal punto di vista poligenetico. Esso è poggiato sull'evoluzione dei primati antropoidi in uomini di tipo differente, ma conformi ai progenitori supposti. La progenitura risalirebbe dagli antropoidi di tipo antropomorfo, agli altri inferiori, comunemente denominati cercopitecidi, da questi ai Lemuri, fino a forme animali differenti. Vi sarebbero origini e discendenze differenti e separate. Ma vi ha di più, figli antenati prossimi dei varî gruppi umani sarebbero Cimpansé, Gorilla, Orango e Hylobates per Melchers, i soli primi tre per Horst, con i loro corrispondenti tipi fossili(23). Come vedesi, dal punto di vista evolutivo è un regresso questo simile a quello sopra avvertito; soltanto il concetto del poligenismo sarebbe originale, se potesse sostenersi nel modo voluto dagli autori: ciò ha somiglianza con quel che ammette il paleontologo Steinmann, riguardo all'origine dei mammiferi, cioè la conversione in mammiferi di tutti i rettili. Tutti questi concetti sono insostenibili specialmente per l'inconcepibilità della trasformazione.
In un'appendice Horst dà un'altra genealogia per alcuni gruppi umani, così: I - Microchoerus, Necrolemur (estinti) — Macacus — Pigmei Akka e Negrito — Botocudi e Fuegini; II - Palaeolemur, Adapis (estinti) — Cinocefalo, Papio — Vedda —Indiani nordici (America), Goajiros, Pampeani; III - Anaptomorphus (estinto), Tarsius — Semnopithecus, Hylobates — Pigmei, Aeta — Peruviani, Boliviani, ecc.
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